Approfondimenti
Ci abbiamo preso GUSTO: arriviamo anche questo weekend
Cari AMICI
partiamo dai ringraziamenti: GRAZIE! GRAZIE! GRAZIE!
Un altro weekend insieme: è stato bellissimo come il precedente.
Come avrete visto sui nostri social, abbiamo anticipato alcune consegne a venerdì.
UDITE UDITE, per questa volta, le consegne verranno effettuate SIA venerdì 3 che sabato 4 aprile.
La procedura per la richiesta è sempre la stessa che vi ricordiamo qui sotto:
Cosa proponiamo:
scegli il formato della vaschetta tra 500gr 750gr 1000 gr
Scegli i gusti con cui comporla:
Fior di latte | stracciatella | cioccolato | Sacher (con glutine) | Noce di Macadamia | misto Sicilia (mix nocciole noce pistacchio e mandorla) |vaniglia | millefoglie | caramel d’Isigny |Frutta senza latte: pera e fragola.
Come prenotare:
Scarica il modulo che trovi cliccando qui che abbiamo preparato per accogliere le vostre richieste.
(IL MODULO deve essere l’ultimo aggiornato, quelli precedenti non sono validi)
Vi chiediamo di scaricarlo, compilarlo online ed inoltrarlo a info@buosigelato.it
Vi manderemo risposta di conferma con importo da bonificare anticipatamente.
Consegne solo in VARESE città, non in Provincia.
Potrete ordinare fino a giovedì aprile 2020 ore 18:00 e la consegna, come scritto sopra, avverrà nell’arco della giornata di venerdì 3 e sabato 4 aprile 2020.
Stagione 2020: vuoi lavorare con noi? Ecco quello che stiamo cercando
L’inizio della stagione 2020 si sta avvicinando e siamo alla ricerca di personale che abbia voglia di entrare a far parte del nostro team.
A questo proposito, ci preme davvero scrivervi due parole su quella che è la nostra filosofia e su quello che pensiamo sul grande e complesso mondo del lavoro al giorno d’oggi.
Vorremmo focalizzare la vostra attenzione sulla parola team e su quello che per noi significa.
Nella traduzione, “team”, significa letteralmente squadra.
Attorno al concetto di squadra, si creano e si collocano moltissimi significati che noi condividiamo e rispettiamo sempre. Squadra è quello che siamo da anni ed è quello ci poniamo di essere all’inizio di ogni stagione.
Come saprete, molti ragazzi sono con noi da parecchi anni: oltre a sentirsi veramente della nostra squadra, credono e si sentono davvero coinvolti nell’ambiente e nella famiglia che noi di Buosi sappiamo creare e soprattutto, sanno cosa vuol dire portare rispetto al lavoro e all’ambiente di lavoro.
Spesso sentiamo e leggiamo in giro che c’è poca richiesta di lavoro, che i giovani non riescono a trovare una stabilità: ma tutto questo, è vero?
Non vogliamo assolutamente andare contro corrente, ma vogliamo portarvi a riflettere su quella che è la nostra realtà.
Ogni anno, facciamo estremamente fatica a trovare qualcuno che con serietà e impegno, abbia voglia di mettersi in gioco ed intraprendere un percorso lungo tutto una stagione (marzo-ottobre) in cui può affinare e conoscere “l’arte del gelato”, in un ambiente giovane, dinamico e soprattutto comprensivo.
Perché comprensivo? Perché noi, Juanita e Marco, siamo dalla parte dei nostri dipendenti.
Consideriamo il lavoro in maniera nobile, non sfruttiamo il personale, ma cerchiamo sempre di trovare un punto d’incontro. Sappiamo gratificare e premiare, sappiamo riconoscere l’impegno e la voglia di fare.
Perché noi abbiamo rispetto per il lavoratore. E questo significa credere nelle capacità, gratificarlo e spingerlo verso la continua voglia di imparare e crescere.
Cosa chiediamo? E cosa cerchiamo?
Cerchiamo serietà e voglia.
Quella voglia di mettersi in gioco e quella serietà che riguarda il rispettare un impegno e portarlo a termine, quella serietà che è anche sincerità e trasparenza rispetto alle richieste.
Come saprete, lavorare in gelateria significa lavorare di sera e nei weekend.
Cerchiamo qualcuno che sia disposto a mettersi in gioco davvero, consapevole della scelta che sta facendo e che sappia vivere il lavoro non come una rinuncia alla vita privata, ma come una crescita professionale e personale.
Qualcuno che sia deciso e consapevole della scelta lavorativa e di conseguenza, di vita, che sta andando a fare.
Ci sarà qualche rinuncia, ci saranno giornate lunghe e interminabili, ci saranno giornate in cui vorrai essere al lago con i tuoi amici o a fare una grigliata con la famiglia: questo lo sappiamo.
Ma come in ogni cosa, come in ogni lavoro, ci sono oneri e onori. Diritti e doveri.
Se pensi di essere così, una persona che ha voglia di mettersi in gioco, di entrare a far parte di un ambiente rispettoso, serio, sereno e felice, mandaci il curriculum: ti inviteremo a fare un colloquio in gelateria e valuteremo insieme se entrare a far parte della nostra famiglia e del nostro stile di vita, fa per te!
Requisiti:
- Esperienza come banconiera di gelateria
- Dai 18 ai 50 anni
- Mandaci il CV – a info@buosigelato.it
In bocca al lupo!
Tutto quello che c’è da sapere: i grassi
Cari amici, ci piace raccontarvi dei nostri prodotti, ma allo stesso modo, oggi vi parliamo dei “dietro le quinte” e di alcune informazioni utili per conoscere davvero il mondo attorno all’industria dolciaria e non solo.
I GRASSI
I grassi idrogenati e la margarina sono composti industriali di sintesi, inventati all’inizio del secolo, largamente utilizzati dall’industria alimentare e contengono i grassi trans.
I grassi trans sono utilizzati per i seguenti motivi (puramente economici):
– costano meno dei grassi di qualità, come il burro;
– irrancidiscono molto più lentamente e quindi consentono una durata maggiore dei prodotti;
– hanno un punto di fusione più elevato rispetto ai grassi vegetali di partenza, quindi possono sostituire efficacemente il burro.
Perché i grassi trans fanno male?
I grassi idrogenati e la margarina contengono i grassi trans, che hanno i seguenti effetti sull’organismo:
– Abbassano il colesterolo HDL e alzano quello LDL
– Aumentano il rischio cardiovascolare più dei grassi saturi
– Abbassano il valore biologico del latte materno
– Causano un basso peso dei bambini alla nascita
– Aumentano i livelli di insulina in risposta a un carico glicemico
– Interferiscono con la risposta immunitaria diminuendo l’efficienza della risposta delle cellule B e aumentando la proliferazione delle cellule T
– Diminuiscono il livello di testosterone
– Inibiscono alcune reazioni enzimatiche fondamentali
– Alterano la permeabilità e la fluidità delle membrane cellulari
– Alterano la costituzione e il numero degli adipociti (cellule di deposito del grasso)
– Interferiscono con il metabolismo degli acidi grassi essenziali omega-3
– Incrementano la produzione di radicali liberi
Ci sono informazioni dettagliate in questo articolo di Roberto Albanesi, del quale riportiamo un passo significativo.
“In genere quando una sostanza è tollerata dal corpo si fissano delle dosi giornaliere accettabili (per esempio per il dolcificante aspartame è di 50 mg/kg, per il vino un paio di bicchieri al giorno ecc). Ebbene l’Institute of Medicine (IOM) of the National Academies of Sciences, Engineering, Medicine and Research Council americano ha proposto per i grassi trans un Tolerable Upper Intake Level (UL) di ZERO.”
Dove troviamo i grassi trans?
I grassi trans si trovano purtroppo in moltissimi prodotti industriali e artigianali. Tuttavia, non è difficile eliminarli completamente dalla propria alimentazione. Li troviamo in tutti gli alimenti che riportano come dicitura tra gli ingredienti: oli vegetali idrogenati, oli vegetali parzialmente idrogenati, grassi vegetali idrogenati, grassi vegetali parzialmente idrogenati, margarina.
E i gelati artigianali?
La situazione dei gelati non è grave come quella delle pasticcerie, ma il rischio è comunque alto. Ormai quasi tutte le gelaterie fanno uso di preparati industriali che spesso contengono grassi trans, che hanno il vantaggio di far sciogliere il gelato più lentamente (GELATI A MONTAGNA).
Valgono le stesse indicazioni delle pasticcerie: verificate se tra gli ingredienti ci sono i grassi trans e create una lista personale di gelaterie di qualità che non fanno uso di grassi trans.
In questo caso, fortunatamente, qualità del gelato equivale spesso a assenza di grassi trans.
Che cosa sono i mono e i bi-gliceridi?
I trigliceridi rappresentano circa il 95% dei lipidi (grassi) alimentari.
Una molecola di trigliceride si forma quando una molecola di glicerina (un alcool a tre atomi di carbonio) si combina con 3 molecole di acido grasso. Occasionalmente solo una o due molecole dell’acido grasso si combinano con una molecola di glicerina per formare rispettivamente monogliceridi e digliceridi.
Mono e digliceridi sono esteri degli acidi che formano i grassi commestibili generalmente del glicerolo. Queste sostanze chimiche sono prodotte sinteticamente principalmente per agire come emulsionanti nella margarina. Sono inoltre usati nei prodotti da forno per conservarne la “morbidezza”, nelle bevande, nel gelato, nel latte ghiacciato, nel latte, nel composto base dei chewingum, nel grasso di pasticceria, nel lardo, nei pasticcini, nel cioccolato e nei dolci al cioccolato, nel grasso animale sciolto, nelle guarnizioni dei dolci. Inoltre, sono oggetto di studio per individuarne eventuali effetti cancerogeni.
Il Pistacchio di Bronte
La nostra Italia, quanti tesori da scoprire.
Un frutto che viene da lontano, dalla Persia alla Turchia, è proprio il Pistacchio, che si è radicato nella splendida Sicilia, nello specifico a Bronte.
La pianta ha origini antichissime: già nota e coltivata dagli antichi ebrei, che ritenevano il suo frutto prezioso, la coltivazione del pistacchio fu poi incrementata e sperimentata dagli Arabi, che strapparono la Sicilia ai Bizantini i quali trovarono nell’isola, in particolare alle pendici dell’Etna, l’habitat naturale per uno sviluppo rigoglioso e peculiare della pianta.
È così che nasce il pistacchio di Bronte, la cui notorietà è cresciuta enormemente negli anni e, di conseguenza, anche la richiesta.
Nel 2009, il pistacchio di Bronte ha ottenuto la Denominazione di origine protetta DOP.
Qualche informazione utile.
Grazie al terreno lavico, concimato dalle ceneri vulcaniche, il frutto ha un gusto e un aroma che supera come la qualità la restante produzione mondiale.
La caratteristica di maggior importanza del pistacchio di Bronte riguarda il contenuto di clorofilla, superiore ad altri tipi di pistacchio, ed è a questo che si deve il suo colore verde intenso. Inoltre, il sapore è nettamente più deciso, grazie alle caratteristiche del terreno, ricco di sostanze minerali anche per via delle frequenti colate laviche dell’Etna.
Qualche curiosità?
I chicchi, infatti, vengono selezionati manualmente scegliendo quelli con il guscio aperto almeno di alcuni millimetri, per consentire al consumatore di aprire il frutto con le unghia e consumare il prodotto.
In tal senso, è da consumare fresco, senza tostatura o salatura.
Proprietà
Il pistacchio, in generale, come gli altri semi oleosi, favorisce la riduzione di stress ossidativo e l’infiammazione: rispetto ad altri semi oleosi, contiene infatti un maggior quantitativo di sostanze antiossidanti quali luteina, tocoferoli e beta-carotene. Sono anche una buona fonte di sali minerali.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità consiglia 30g di pistacchi, magari come spuntino. Tra i vari tipi di frutta secca, è tra le meno caloriche e con un maggior numero di semi per porzione: una porzione di 30g sono circa 49 semi di pistacchi e apportano circa 170 Kcal.
La regina di Sorrento: la noce
Un tuffo nella penisola Sorrentina per parlarvi della noce, la famosa noce di Sorrento che ogni anno scegliamo per offrirvi sempre il meglio.
Dovete sapere che con il tempo sono nati un’ampia gamma di biotipi ma i due più diffusi sono: uno allungato, regolare, leggermente appuntito all’apice e smussato alla base, l’altro rotondeggiante, più piccolo. Le valve, in entrambi i casi, sono lisce, di ridotto spessore, il frutto è costituito dal gheriglio di sapore gradevolissimo, poco oleoso di colore bianco crema.
La raccolta si concentra nei mesi di settembre e ottobre con una resa estremamente variabile, anche in considerazione delle condizioni nelle quali si trova la coltura.
Un po’ di storia
Secondo la tradizione, infatti, ai novelli sposi venivano lanciate delle noci in segno ben eaugurale, perché considerate simbolo di fecondità. Nella mitologia romana, invece, questo frutto era considerato simbolo degli inferi.
L’antica presenza del noce in Campania, comunque, è testimoniata dal ritrovamento negli scavi di Pompei di alberi carbonizzati molto simili agli attuali. L’ambiente pedoclimatico campano, particolarmente favorevole a tale coltura, ha consentito una sua larga diffusione nella maggior parte degli areali di pianura e di collina.
Curiosità
La noce di Sorrento ha una forma ovale, il suo guscio è marrone chiaro e leggermente rugoso mentre il gheriglio ha un colore bianco/crema ed è molto tenero e croccante. Ed è proprio il suo gheriglio che vanta una caratteristica pregiata e apprezzata dall’industria dolciaria: può essere estratto facilmente integro a differenza degli agli altri tipi di noce.